Categoria: Diari di viaggio

TOUR MAROCCO I Tappa 14,15,16: Tangeri – Barcellona

Adesso capisco perché il Marocco è pieno di taxi. In realtà i costi di spostamento sono davvero bassi e durante una corsa possono salire sullo stesso taxi altri clienti con altre destinazioni. Dall’albergo fino al centro ho pagato circa €1. Tangeri non ha un mercato come le altre località visitate o almeno che io abbia visto, giusto qualche piccolo negozio e qualcuno che ti vuole vendere il cioccolato, ma niente di che. Trascorro tutta la giornata in giro per la città. Noto tante cose da me sconosciute, ad esempio, chiese cattoliche costruita a fianco alle moschee. La preghiera di Allah trasmessa in diffusione è quasi inesistente, si percepisce a stento, poichè è coperta dal traffico cittadino. Ricordo che a Marrakech e nelle altre città la preghiera veniva trasmessa con un volume abbastanza importante e per un attimo la città si fermava. Tangeri in realtà è totalmente diversa da quello stile architettonico marocchino. È più moderna! È più europea! Anche i palazzi in sé per sé sono di colore bianco, a differenza delle altre località che sono marrone. Ci sono grandi condomini, palazzi in vetro. Si vede che costituisce il centro economico del paese. Ritorno in albergo dopo una lunga passeggiata. Decido di andare al porto. Mi rendo conto che si trova vicino il mio alloggio. Ripercorro tutto il lungomare. Tento di entrare nel porto, ma vengo bloccato. Il tipo all’ingresso mi indica che il porto della mia nave si trova a 50 km circa. Si tratta del porto nuovo di Tangeri. Fortunatamente sono in largo anticipo, quindi imbocco la strada e decido di fare la costa piuttosto che l’autostrada. Era una cosa che in Morocco non avevo fatto in quanto il mio tour si è basato solo sulla parte centrale e al Sud. Mi rendo conto di aver trovato il posto esatto perché ci sono un parecchi gruppi di tour organizzati. Evito il nome per non fare pubblicità 😂😂😂. Erano tutti italiani comunque. Oltre ad essere in largo anticipo c’è anche la beffa e cioè, la nave è in ritardo, quindi, invece di partire alle 23:00 salpiamo alle 3:00 circa. Continuano ad arrivare motociclisti prevalentemente italiani, qualche spagnolo e qualche tedesco. Il mondo è talmente piccolo che incontro due miei carissimi amici, di rientro da un tour organizzato, Mimmo e Giuseppe. Anche loro hanno fatto un bel giro fino a raggiungere il deserto e poi risalire per la costa. Probabilmente è una cosa che farò in futuro. Anche qui Zazzà attira l’attenzione, non tanto degli italiani, ma dagli stranieri. Un turista tedesco mi chiede informazione circa le valigie, dell’allestimento. Inizia a fare delle foto. Ne rimuovo una per fargli vedere il telaio e mi accorgo di aver perso i bulloni sia della parte superiore che dalla parte laterale. In realtà, durante il percorso, sentivo qualche vibrazione, ma pensavo fosse il lucchetto della tanica. Insomma, dovevo sistemare tutto. Scarico la moto, prendo chiavi, sistemo il telaio e il portapacchi dietro e Zazzà è pronta per altri 4000 km! L’attesa è asfissiante, come se non bastasse, prima imbarcano tutti quelli con destinazione Genova e successivamente quelli per Barcellona. In realtà sono l’ultimo ad entrare. Sono quasi le 2:00. I controlli all’imbarco sono molto serrati. Gli addetti alla sicurezza controllano con delle lampade sotto gli autotreni e dentro i furgoni. Ci sono molti marocchini che tentano di fuggire dal Marocco clandestinamente. Scavalcano l’enorme muro e la rete di protezione perimetrale del Porto e si nascondo sotto gli autotreni per cercare di entrare in Europa. Raggiunta la cabina, non esito a buttarmi nel letto, che crollo immediatamente.
Per fortuna le due giornate della traversata passano velocemente. Si chiacchiera con chiunque, ma in particolare faccio conoscenza con Ibrahim. Si tratta di un ragazzo marocchino che lavora in Italia come macellaio dal 1999. Adesso lavora alla Conad di Forlì. I colleghi per non sbagliare lo chiamano Mimmo. Mimmo parla abbastanza bene l’italiano. Mi racconta della sua vita. Ha una moglie che vive in Marocco e aspetta un bambino. È sposato da un anno. Lui lavora in Italia e la moglie sta in Marocco. Mi spiega che ha timore a portarla in Italia semplicemente perché la moglie potrebbe incontrare qualcuno più ricco e di conseguenza lasciarlo. È stata l’occasione giusta per cercare di togliermi alcuni dubbi su alcuni aspetti della religione musulmana e del governo in Marocco. Li chiedo se le donne con il velo in realtà vengono corteggiate. Mimmo mi apre un mondo nuovo. Mi racconta che spesso chi porta il velo lo indossa soltanto per non essere ripetutamente disturbata dagli uomini. Molte, invece, escono di casa col velo e quando sono fuori tolgono tutto e magari indossano degli abbigliamenti più sexy. Mi racconta che spesso le ragazze col velo vanno anche con la gente straniera. Insomma, fanno le Escort! Sono loro stessi a farlo capire. Io rimango basito di queste informazioni. È inutile, tutto il mondo è paese. Mi spiega che ci sono comunque donne serie che hanno rispetto per la religione, ma se decidi di sposarle la prima cosa di cui i loro genitori vogliono essere informati riguarda il tuo patrimonio, se possiedi una casa, se hai una macchina. Insomma, se puoi garantirle un buon tenore di vita.
Ci sono comunque, uomini benestanti, che sposano una ragazza a volte irraggiungibile solo per riuscire a fare sesso. Mantengono il matrimonio per pochi mesi per poi divorziare, lasciandola nel disonore e senza possibilità di futuro.
Tutti i marocchini che lavorano in Italia o in altre nazioni quando ritornano in vacanza in Marocco, vengono guardati con un occhio diverso. Pensano che siano diventati ricchi anche solo se scendono con una macchina nuova. Mi parla anche del governo; nonostante sia una monarchia costituzionale, il re ha il potere assoluto e il Parlamento è solo un’immagine. Il re sottrae terreni ai poveri contadini per costruire i suoi palazzi e usarli come affitto o vendita. Dal punto di vista sanitario, mi racconta che è tutto a pagamento. Si pagano circa 3000 dirham al giorno per pazienti più o meno gravi. Adesso non so se ciò sia vero o falso, ma mi racconta che i parenti dei malati gravi che pagano questa quota, possono visitare i loro cari dietro un vetro e spesso questi ultimi sono già morti. Li tengono in ospedale per cercare di recuperare altre quote, anche se non hanno bisogno, purtroppo, più di cure. Mimmo è un fiume in piena. Mi rivela di tutto e di più. Insomma, abbiamo trascorso l’intero pomeriggio a chiacchierare. È stato bello conoscere anche questi aspetti di questo territorio. Ci salutiamo con la speranza di reincontrarci in un’altra occasione. Nonostante il ritardo della partenza, la nave arriva a Barcellona quasi puntuale. Ne approfitto per fare un giro e visitare la città, dovrei parcheggiare la moto e magari farmi una passeggiata, ma sinceramente mi fido molto ma molto meno. La città è bellissima. Purtroppo non riesco a fare foto. Vorrei provare a fermarmi ma il flusso del traffico ti trascina via. Trascorro quasi due ore in giro per la città. Visito la concessionaria Ducati Barcellona, faccio una chiacchierata con i proprietari e vado anche allo Scrambler Camp, un negozio solo di Ducati Scrambler e tutti gli accessori. Bellissimo, vorrei comprare di tutto! Non mi è rimasto il denaro necessario per rientrare a casa, devo rinunciare. Alle 17:00 sono già al porto, fra un po’ ci si imbarca per Civitavecchia . Sono già in ottica lavoro. Passo il tempo a leggere le email e già penso al prossimo viaggio.
L’imbarco è abbastanza rapido. Gli spagnoli a differenza dei marocchini sono più organizzati. Questa notte si dorme in poltrona. Purtroppo, durante la prenotazione non ho trovato cabine disponibili, ma tutto sommato è abbastanza comoda. È la stessa nave che ho utilizzato per venire in Spagna. La nave è bella, curata, pulita, a differenza della Gnv. In quest’ultima i servizi sono scadenti, i bar chiusi durante la traversata e poco pulita.

Giorno 14-15-16 – 02-03-04/05/2018
Tangeri  – Barcellona
Km 51
 Carburante: 13€
Nave Tangeri – Barcellona : 125,60 €

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TOUR MAROCCO I Tappa 17,18: Barcellona – Monopoli

La notte in poltrona sicuramente non è stata delle migliori, avrò cambiato posizione almeno 30 volte. Tra l’altro, un intenso odore di piedi ha disturbato il mio sonno. C’era qualcosa di strano, perché cercavo il colpevole! Alle mie spalle non c’era nessuno e neanche al mio fianco. La sala era anche buia. Ho lottato tutta la notte! Solo alle prime luci del mattino è uscito fuori il colpevole! Erano i miei stivali 😂😂😂! Avevo inquinato tutto il piano! In realtà, tutti hanno avuto il mio stesso problema. La cosa più divertente è stata che tutti si lamentavano e tutti avevano trovato la causa, tranne io. Con molta indifferenza, indosso gli stivali e per evitare lo sguardo di tutti, metto anche gli occhiali da sole. In poco tempo mi dileguo tra i corridoi e piani della nave, cerco di non farmi vedere in giro 😂😂!
Scopro che il gruppo di ragazzi di Ostia, incontrati a Marrakech sono nella stessa nave! Mi invitano a raggiungerli nella loro camera. Tra un caffè e biscotti mi raccontano il loro viaggio! È stato veramente intenso, fatto di imprevisti e spirito di squadra. Uno del gruppo aveva forato e tutti insieme hanno effettuato la riparazione. Un altro ha avuto un problema sulla pompa benzina della sua ” Africona” e nonostante questo la moto andava lo stesso. Ha dell’incredibile questa moto, una macchina da guerra! A Barcellona, lasciano le moto parcheggiate, per fare un giro in centro. Purtroppo, al ritorno, una delle moto è stata sacceggiata. Borsone con bivacco, attrezzature e casco, spariti 😔😠! Come se non bastasse, quando erano di ritorno al porto, l’amico senza casco viene fermato dalla polizia, stava rischiando una multa di circa 200€. Mi raccontano che spiegano alla polizia del furto e quest’ultimi capita la situazione, decidono di chiudere un occhio ed invitano l’amico a raggiungere immediatamente il porto. Trascorriamo quasi tutta la giornata insieme. È stata veramente una fortuna. Mi sono reso conto di aver parlato solo io. Penso che i ragazzi si siano un po’ rotto i maroni 😂😂😂! Dopo 15 giorni in solitaria e lunghe chiacchiere col mio casco, dovevo sfogarmi con qualcuno che mi ascoltasse!
Siamo quasi in arrivo a Civitavecchia. La nave è in ritardo di circa 2 ore. I ragazzi vanno in cabina per mettere ordine e prepararsi. Io ne approfitto a dormire un po’, senza togliermi gli stivali! Lo sbarco è abbastanza veloce rispetto alle precedenti. In questa ci sono poche moto, buona parte sono scesi a Porto Torres, prevalentemente spagnoli. Noi siamo solo in dieci. Basta ho deciso, rientro a casa adesso viaggiando tutta la notte. È capitato di viaggiare fino a sera tardi, ma mai in notte fonda, quindi volevo provare anche questa esperienza. Sarebbe stato tutto magari più piacevole è semplice se non fosse per la nebbia da Roma fino ad Avellino. Mi fermo spesso per bere dei caffè. Sulla strada pochi automobilisti, molti autotreni e una sola moto, noi. In realtà, mi sento un camionista. La differenza tra noi e loro, a parte le ruote è anche la merce che viene trasportata. Loro trasportano alimenti, attrezzature o merce varie. Noi invece stiamo trasportando un’emozione e splendidi ricordi di questo meraviglioso viaggio. Trasportiamo delle immagini viste, carico di merce fatto di una nuova esperienza, amicizia. Ciò non ha sicuramente prezzo. Vedo davanti a noi la luce del sole. Il cielo si schiarisce ed è quasi mattina. Alle 6:00 sono a casa. Faccio una sosta a Bari, giusto per una doccia, ma quando mi appoggio nel letto mi risveglio dopo 7 ore. Il viaggio per Zazzà ancora non è finito. Devo portarla in garage e scaricarla. Questa moto, ancora una volta, mi ha stupito. Mai un incertezza e sempre pronta ad ogni mia richiesta. Nonostante le due botte è comunque integra. Ha dovuto affrontare qualsiasi percorso senza nessuna esitazione, magari da parte mia sì, ma lei sempre pronta. Il nostro viaggio si conclude con un totale di 4700 km, due cadute, un bauletto distrutto, qualche graffio sul serbatoio e tanta tanta soddisfazione.


Giorno 17-18 – 05-06/05/2018
Barcellona  – Monopoli
Carburante: 28,30 €
 Nave Barcellona – Civitavecchia : 105€
 Autostrada: 36,50 €
 Casa: affitto

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TOUR BALCANI 2017 I GIORNO 1: BARI – KASMIN

Gente ammassata una sopra l’altra, lettini improvvisati nei corridoi, sacchi a pelo in qualsiasi angolo libero. Questo è tutto ciò che che mi aspettavo in questa traversata da #Bari a #Durazzo.

Naturalmente se dico questo è perché ho letto i diari di altri motoviaggiatori che si sono trovati in situazioni del genere. Invece, devo dire che nella nave dove mi sono imbarcato, tutto era abbastanza in ordine e ognuno regolarmente nel suo posto. Per fortuna, avevo prenotato un posto nella cabina. Infatti, ieri ho lavorato fino alla partenza e soprattutto avevo lavorato la notte! ero letteralmente distrutto! Camminavo per inerzia e stavo in piedi sfidando le leggi della fisica, quindi è stato abbastanza facile prendere immediatamente sonno in cabina, subito dopo aver sistemato tutto e aver legato la moto. Sarà stata per la stanchezza o anche per la comodità del lettino che ho dormito abbastanza bene. Pertanto, mi sono svegliato carico. Si sbarca molto lentamente. Alcuni camionisti sono ancora in cabina che dormono. Gli Stewart, tramite la targa del mezzo, intercettano gli autisti nelle cabine. li vedo salire nei TIR ancora col cuscino in faccia. Finalmente è la mia volta. Dopo i vari controlli e registrazioni alla dogan, esco dal porto e incontro Massimiliano. Un motociclista italiano che vive in #Albania e che, anche grazie alle sue informazioni, ho potuto creare un bel itinerario in questo tour. Massimo, molto gentile, mi offre un caffè e una bottiglia d’acqua e mi mette al corrente di alcune informazioni utili durante il mio soggiorno in Albania spiegandomi che gli autisti sono un po’ distratti e spesso indisciplinati, alcune strade molto dissestate informazioni sulla moneta albanese, cioè il lek. Ci salutiamo e sicuramente ci rincontreremo al ritorno a Tirana.

Inizio a realizzare che sto in viaggio dopo i primi 15 km. Durante quest’ultimi, mi guardo intorno e mi accerto che la moto sia carica, non sento la pressione e lo stress inizia a sparire…quindi tutto inizia a prendere forma. I bruchi nello stomaco diventano farfalle. Sento quella sensazione di quando sei innamorato. Il casco inizia a farmi male, causa dell’enorme sorriso. Inizio a parlare con la moto… Sono in viaggio.

Lascio Durazzo e mi dirigo verso Valona. La prima parte dell’itinerario è una superstrada e si attraversano alcuni paesi e città. Il traffico è intenso e la superstrada di cui vi parlavo non lo è per niente! Si vede di tutto, gente che attraversa saltando lo spartitraffico, fermate di pullman nella corsia di marcia, qualche motorino contromano, carretti trainati da asini, piccole baracche per la vendita della frutta e Dulcis in fundo, la processione con carro funebre. Concentratissimo raggiungo Valona. la città è stupenda, tutto in ordine e pulito. Percorro il lungomare e finalmente imbocco la #buonastradala SH8 alle porte del parco Kombëtar Llogara. È la strada che preferisco! un bel misto di curve con dei bellissimi panorami sull’Adriatico. l’asfalto è buono. Ogni tanto incontri delle mucche e degli asini che stanno pascolando sul ciglio della strada. È arrivato il momento di mettere sotto stress la Scrambler. il carico sul posteriore mi alleggerisce di tanto l’anteriore. ci sono momenti, nei cambi di direzione, che sento galleggiare il davanti, ma è una bellissima sensazione. Le #Scorpionrally, nonostante sia un tassellato medio, sull’asfalto hanno ottimo grip. La #scrambler si sta divertendo e con lei anch’io. ci lasciamo trasportare dalle curve. ci fermiamo spesso per fare delle foto. quando attraversiamo i paesini, la gente saluta ed io come un bimbominkia mi atteggio! Ricambio con un colpo di clacson e una bella sgasata del Desmo! Sono quasi arrivato a #Saranda e vengo attirato da lontano da un sterratino che sparisce tra la montagna. non esito! in piedi sulle pedane e dall’asfalto dritto senza chiudere il gas nella terra bianca… Alzo un polverone enorme!! capisco subito che non sono nel posto giusto! Infatti dopo qualche km mi trovo dentro una cava! il guardiano non l’ha presa bene, faccio inversione e ritorno nella giusta direzione facendomi strada tra i camion che percorrono la mia stessa via. Raggiungo #Kasmil. il posto è stupendo! È pieno di gente che si gode il weekend al mare. Decido di fermarmi piazzare il bivacco, pranzare e fare un bel bagno! Domani direzione #Macedonia! Ma lì si mangia solo frutta??


Giorno 1 – 01/07/17
Bari – Kasmin
Km 249 terra
Km 237 mare
Traghetto 180 € (andata e ritorno, posto letto in cabina)
Carburante 28 €
Campeggio 5 €

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