CRACO (MT) “LA CITTÀ FANTASMA”

La #basilicata continua sempre a stupirmi! La #buonastrada mi ha portato a Craco (MT), un ulteriore borgo antico del nostro Bel Paese. Un ulteriore borgo antico “abbandonato”! Purtroppo, questa volta la causa che ha portato gli abitanti a lasciare la propria terra, le proprie origini, le loro mura, non è stata una calamità naturale che ti colpisce senza preavviso, portando via vite e distruggendo tutto ciò che incontra nel suo percorso. Craco è stata colpita da qualcosa di diverso. Nel 1863 una frana di vaste proporzioni, distrusse la parte bassa del paese, per fortuna senza vittime, costringendo buona parte della popolazione ad abbandonare le proprie case. La causa di questa devastazione furono i lavori di insfrastruttura di fogne e reti idriche a servizio dell’abitato. Furono stanziati quasi un miliardo e mezzo di lire per mettere in sicurezza il paese e modificare la rete idrica e fogna, installati in una zona argillosa. Ma l’incompetenza e gli “interessi” del miliardo, portarono gli ingegneri e l’amministrazione comunale a costruire un enorme muro in cemento armato al fine di contenere la collina. Il problema fu che quest’ultimo venne posizionato sopra una parte più debole e argillosa della montagna, tanto è vero che solo dopo cinque giorni il muro presentava delle crepe. L’alluvione del 1970 fu il colpo decisivo per Craco. Il paese fu dichiarato totalmente inagibile e il resto della popolazione abbandonò le proprie origini per trasferirsi a valle. La beffa! Nonostante, la devastazione, Craco fu colpita da un susseguirsi di atti vandalici e saccheggi.. dalle ringhiere in ferro battuto, finestre, mobili delle abitazioni fino allo smantellamento dell’altare della chiesa madre. Oggi Craco è un paese fantasma con qualche bestiola che pascola tra le vie del paese e le cornacchie che hanno trovato rifugio in una cucina o in una camera da letto. Da poco più di due anni una cooperativa di giovani del luogo, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, hanno dato via a #MyCraco che consente una visita guidata nel paese almeno nella parte messa in sicurezza. Certo, indossare un casco di sicurezza e percorrere le vie del centro, mette un pò di soggezione, ma con un pò di immaginazione riesci a parcepire il profumo dei dolci della pasticceria in centro, il rumore della sega circolare del falegname e l’aria pulita che la terra della Basilicata ti regala. Se vi trovate in #basilicata oltre a godervi le curve, il buon cibo, un panorama stupendo, visitate questo surreale posto! #buonastrada a tutti

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