Categoria: TOUR MAROCCO | 2018

TOUR MAROCCO I Tappa 1, 2: Monopoli – La Torre de la Sal

-Amore non sei felice? fra un po’ parti.
-No.
Questa volta la paura e l’ansia sembra che abbiano preso il sopravvento. Probabilmente la causa sia dovuta al pregiudizio di alcune persone, che hanno un po’ influenzato la mia serenità. Anche se è la prima volta che esco fuori dall’Europa ed è la prima volta che affronterò dei percorsi abbastanza impegnativi, questo non mi preoccupa tanto.. Dicono che bisogna stare attenti, rischi di incontrare qualcuno che tu vuol far del male, possono rubarti la moto, ecc ecc. Essere sereni è la base per affrontare un viaggio, ma nello stesso tempo la paura deve essere presente. È quella emozione che ti fa stare con gli occhi bene aperti e concentrati. C’è però una piccola ma importante “postilla” da dire: tutta la gente che hanno dato un giudizio negativo sulla gente e su questo meraviglioso territorio, non è stata in Marocco!
Il resto tra cui molti motoviaggiatori, commentano così : ci ritornerò!
Mi giro e rigiro nel letto, sono le 7 circa, mi chiedo: l’imbarco a Barcellona da Civitavecchia è alle 23. Se parto adesso, arriverò veramente con largo anticipo. Dovrò trascorrere almeno 8 ore al porto? Ok partiamo!
Zazzà è carica da almeno due giorni, bastava soltanto girare la chiave. Finalmente potrò provare tutto l’equipaggiamento. La distribuzione dei pesi, tra valigie e borsoni è perfetta! Spostare il carico all’altezza del posto passeggero e mettere la tanica nel porta pacchi posteriore, ha migliorato tantissimo la guida soprattutto nei cambi direzione. Paradossalmente, il peso delle valigie velocizza la piega! 😀😀
Il tutto testato in autostrada tra Candela e Benevento!
Sono le 13 è già mi trovo a 80 km da Roma e a 2 ore da Civitavecchia.
Ma se tutte le strade portano a Roma perché non ci sono mai passato in moto?
A convincermi è anche l’amico Claudio, conosciuto durante il #silantreffen. Abbiamo socializzato e parlato poco in quella occasione, semplicemente perché eravamo sempre impegnati a mangiare. Mi faccio il segno della croce ed entro nel caos e nel traffico di Roma nel pieno dell’ora di punta. Passo dal Colosseo e Piazza Venezia tra scooter e auto che superano a destra e sinistra! Sto soffrendo! Troppo casino! Io son terrone di primo livello super Saian, dalle mie parti tutto si fa con calma! Non c’è tanto traffico, per raggiungere il centro non serve perché viene lui a casa tua! Nonostante tutto Roma è Roma non si batte!
Raggiungo Claudio a casa. Oggi non lavora ma lo vedo sudato e sclerato! Sta cercando di tenere a bada tre ragazzini di “piccola taglia” e un cane che corrono a destra e a manca! Gridano, giocano, saltano e l’altro che li rincorrere, abbaia!
Io :Claudio come si chiama il cane?
Claudio: Molla.
Io: adesso capisco!
Di solito i bambini sono stupiti quando vedono una moto.. Il figlio di Claudio di 8 anni, no!
Mi chiede la mia destinazione e il numero di tappe! Il ragazzo vede spesso queste situazioni, sa di cosa parliamo, nel frattempo è appoggiato sul GS1200 di papà! Tanta roba il ragazzino 😁😁!! Dopo due chiacchiere ed uno Spritz riprendo la mia strada. Arrivo alle 20 a Civitavecchia. Il porto è pieno di autotreni, auto ma soprattutto moto! Check-in, imbarco e cabina. I miei compagni sono tre marocchini penso siano tutti cammionisti, ci siamo presentati, ovviamente non ricordo più il loro nome! Ma penso Muamed, Muamed e Muamed!
La giornata in nave passa abbastanza velocemente, un paio di ore prima dell’arrivo, ricompongo le borse e attendo il via per prelevare moto e riprendere strada.
Il traghetto arriva in orario ma ci fermiamo per un’ora circa a causa del traffico portuale.
Sono le 20:30 circa e come previsto dalla tappa dovrei andare a dormire a circa 20 km da Barcellona. Conoscendomi non prenderò sonno. Decido pertanto, di anticipare qualche km per recuperare tempo per domani. Autostrada abbastanza scorrevole traffico pari a zero a parte qualche autotreno. Percorro con molta calma 350 km e allora stabilita il mio corpo mi dice di fermarmi a dormire. Noto dai cartelli autostradali dei distributore di benzina il logo della Pineta, quindi decido di fermarmi in un autogrill chiedere il permesso e fare Bivacco. Posiziono Zazzà In un angolo del Recinto e oltre a mettere il bloccadisco posiziono la tenda per bloccare il passaggio. C’è un po’ di fresco ma tutto sommato riesco a riposare.


Giorno 1, 2 – 19-20/04/18
Monopoli – La Torre de la Sal
Km 818
Carburante: 79 € (pieno tanica)
Autostrada: 25,30€
 Nave Civitavecchia – Barcellona: 110€ (moto+cabina)

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TOUR MAROCCO I Tappa 3: La Torre de la Sal – Melilla

Premesso che questa notte non è che abbia dormito abbastanza bene. Il terreno dove avevo posizionato la tenda non era dei migliori. Poi, durante la notte, ho avuto l’impressione che qualcuno si sia avvicinato alla tenda. Sentivo dei rumori strani. Infatti, accendevo e spegnevo ripetutamente la luce. In effetti il posto non era di quelli belli e tranquilli. Stavo in un distributore di benzina, in autostrada, dove il paese più vicino era a 50 km, ma nonostante tutto era molto trafficato da camionisti. Comunque, in piena alba ricompongo tutte le valigie. Dopo aver fatto colazione con del cibo portato da casa, riprendo la mia strada.
L’autostrada da Barcellona fino ad Almeria è veramente perfetta. Non manca di servizi ed è abbastanza scorrevole. Non ho tempo per dedicarmi a visitare la Spagna, perché ho promesso alla mia compagna che faremo questo viaggio insieme. Mi fermo soltanto per fare rifornimento e prendere qualche caffè. Le ore trascorse questa notte in viaggio, anche se poche, sono state fondamentali. Ho recuperato ore di viaggio e posso essere di primo pomeriggio a Tabernas. Per chi non conoscesse il posto, è una parte settentrionale della Provincia di Almeria dove c’è il famoso deserto, l’unico deserto più basso d’Europa. Sono convinto che un po’ tutti in realtà lo conoscono, perché in queste zone hanno girato i più famosi film del Far West e altri di Bud Spencer e Terence Hill, ma quello che più conta per me è che in questa location, Ducati presentò alla stampa con i test ride la Desert sled. Dovevo necessariamente fare questo piccolo regalo a Zazzà! Sicuramente la zona presenta tantissimi percorsi da fare in off road, ma dovrò rinunciarci in quanto sono abbastanza stanco e vorrei trovare il posto dove dormire. Decido comunque di visitare le due location dove hanno girato i film : Oasis mini Hollywood e Fort Bravo. Capisci subito che sono delle scenografie.. dalle case tipiche dei Far West ai famosi Saloon. Naturalmente l’ingresso ha un costo di circa €20, solo per fare una passeggiata in un sentiero e vedere due case di legno. Onestamente non è il mio tipo di turismo. Preferisco riprendere strada e scendere verso Almeria, anche perché il motivo di questo viaggio non è di certo visitare la Spagna ma girare il lungo e in largo il Marocco. Pertanto, la mia concentrazione è tutta lì. L’omino del distributore di benzina mi consiglia un campeggio sulla costa, ma prima di raggiungerlo decido di andare al porto per fare un piccolo sopralluogo per l’imbarco previsto per domani e magari fare il biglietto. La biglietteria mi conferma il traghetto che avevo visto su internet con partenza domani alle 14:00 e inoltre mi comunicano che ce n’è uno in partenza oggi alle 17:00 con arrivo a Nador (Marocco) per le 23:00 di stasera ed un altro che parte alle 24:00 ed arriva a Melilla ( è una città autonoma spagnola situata sulla costa orientale del Marocco), domani mattina alle 8:00.
Ci ragiono su! se prendo quest’ultimo risparmio una notte in campeggio, il costo del biglietto è di meno, ma soprattutto domani mattina alle 9:00 sono in Marocco. Posso tranquillamente gestire la dogana senza fretta recuperando quasi una giornata di viaggio. Aggiudicato!
Ho qualche ora di buca. Mangio qualcosa e decido di fare un giro sul lungomare di Almeria. Nonostante sia un bel posto con spiaggia, la città è deserta! La noia mi assale. Ritorno al porto, aspetto l’imbarco e cerco di dormire un po’.
Cosa non semplice, perché c’è un via vai di gente.. Tutti che aspettano l’imbarco. Nessun motociclista! Le ore paradossalmente qui passano veloci! Inizio a vedere movimento vicino la nave! Finalmente è ora! Mi imbarco velocemente, prendo solo la borsa serbatoio e cerco disperatamente un posto dove poter dormire… Qui solo poltrona, ma non fa niente! In questo momento dormirei pure sopra i carboni ardenti!

Giorno 3 – 21/04/2018
La Torre de la Sal – Melilla
Km 576
 Carburante: 31,30 €
Autostrada: 31,15 €
Traghetto Almeria – Melilla: 75,50€

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TOUR MAROCCO I Tappa 4: Melilla – Midelt

Varco l’ingresso della Dogana marocchina e vengo letteralmente assalito da un gruppo di uomini con un aspetto poco rassicurante, armati di penna! Mi chiedono il passaporto e libretto della moto. Hanno in mano un piccolo questionario dove vanno inseriti i propri dati anagrafici e destinazione del tuo viaggio. C’è una gran confusione e penso che queste persone siano da supporto per velocizzare la parte burocratica per l’ingresso. Cambio subito idea quando uno dei poliziotti da un calcio ad uno di questi. Con la faccia veramente brutta mi faccio ridare i documenti indietro. Il poliziotto capisce la situazione e li fa allontanare, ma questi lasciano me e si precipitano su un gruppo di francesi in fuoristrada. Non c’è niente da fare! Mi chiedo come sia possibile una cosa del genere in quanto il varco Doganale dovrebbe essere una zona sterile con l’accesso consentito alle sole forze dell’ordine e gli addetti ai lavori. Nonostante tutto, uno di loro mi convince dicendomi che ha lavorato per molti anni nei campi a Cerignola. Non mi molla un attimo ma mi da alcune dritte per velocizzare il tutto. Il primo step è compilare il modulo con i dati personali che viene inserito in un sistema e ti viene rilasciato una matricola da inserire successivamente ad un ulteriore modulo per il mezzo. Dopo vari controlli e timbri sono finalmente in terra marocchina.
È assurdo come una linea immaginaria di pochi metri possa essere come un on-off di Ricchezza e Povertà. Melilla è una città spagnola e adiacente a lri c’è Beni Ensar, città del Marocco divisa solamente dal varco Doganale. Lasci una via che potrebbe essere simile a casa nostra e ti imbatti in una nuova realtà veramente diversa. L’impatto non è stato dei migliori. Le strade sono sporche e percepisci il senso di povertà. Al mio passaggio le persone sedute a sorseggiare un tè mi salutano col sorriso. Un po’ entusiasta del mio passaggio questa cosa mi fa cambiare il senso di vedere le cose ed in me pervade un senso di pace e serenità. È arrivato il momento di scoprire la buona strada di questo territorio. Ho due cose importanti da fare, recuperare una SIM per la connettività internet e prelevare dei contanti. Chiedo informazioni alla gente del posto e con molta Cordialità e disponibilità mi indicano dove e come fare. Dei ragazzi che lavorano in un negozio di elettrodomestici, all’interno di un centro commerciale, mi danno alcune dritte per questi giorni che trascorrerò in Marocco. Il cambio della moneta: 1 euro corrisponde a 10 Dirmahs. I controlli di polizia sono serrati e soprattutto è necessario rispettare i limiti di velocità.
Sono diretto a Midlet! Farò tappa intermedia in questa località prima di raggiungere il deserto. Nei primi 160 km sulla N19 e N6 trovo una situazione normalissima. Le strade sono trafficate, ci sono piccoli insediamenti, bambini che giocano per strada. Invece la N15, cambia le carte del gioco. 170 km nel “nulla” una zona molto arida con scarsa vegetazione. Per me, abituato al traffico cittadino, questo è il deserto! Nonostante la zona sia desolata, incontro qualche pastore con a seguito il suo gregge di pecore. Tira un forte vento tale da causare delle piccole bufere di sabbia. Mantengo la moto abbastanza forte in alcuni punti, soprattutto sui lunghi rettilinei, poiché le raffiche improvvise quasi mi portano fuoristrada.. Sono costretto spesso a tenere la moto leggermente piegata contro vento. Un tratto di strada piuttosto faticoso. Il navigatore non mi segna distributori di benzina, ma sono comunque sereno, in quanto la tanica da 10 lt è piena e posso avere altrettanto autonomia.
Il vento si calma un po’, ma inizia a piovere!! Arrivo per tempo a Midlet. Faccio sosta in bar per rinfrescarmi un po’. Chiedo a dei ragazzi un posto dove dormire. Uno di loro ha il numero di telefono di Mustafa che ha un Guesthouse. Cerco di capire su booking di cosa si tratti! Lo stavo già scartando a priori, causa prezzo, 70€ a notte, ma il ragazzo mi rassicura che con 25 € Mustafa mi fa dormire con colazione inclusa. Mi fido! Raggiungo il posto! La posizione è perfetta, ma soprattutto l’intera casa è bellissima. Mustafa mi accoglie con un sorriso e una bella stretta di mano. Inizia a cantare “L’italiano” di Toto Cutugno e farmi tanti complimenti per la moto. Molto premuroso nei miei confronti, mi aiuta a scaricare la moto e mi accompagna in camera. Hotel a 5stelle, levati proprio!
Tolgo gli stivali e li lascio sul ciglio della porta. Indosso l’infradito ed entro. Mustafa mi capire, senza parole, che è una forma di pulizia e rispetto per la casa.
Gli chiedo della casa e lui orgogliosamente mi spiega le tecniche utilizzate e i materiali, niente di chimico, tutto biologico per la sua costruzione. Legno, terra e paglia. All’interno c’è un bellissimo profumo. La moglie è in cucina che prepara la cena. La struttura è pulitissima e le camere sono eccezionali. Mustafa mi fa sentire a mio agio, mi fa visitare le camere, mi offre un tè ed insiste che riposi sulle poltrone della sala pranzo.
Le donne di casa indossano il burca, mostrando solo il viso e le mani. Ti concedono il saluto.
Ci sono altri ospiti. Stasera cenerò con dei francesi e tedeschi. Ci scappa di sicuro la barzelletta! Mustafa ci serve dei piatti tipici, olive, patate, asparagi, una minestra di verdure e omelette con carne e cipolla. Squisito! I tedeschi mi guardavo esterrefatti! Stavo divorando tutto! Ci credo dopo tre giorni di tonno in scatola!
Però è un peccato coprire così tanta bellezza con un velo…come è un peccato mostrandola così tanto, a volte esagerando, da perderci pure il gusto..

Giorno 4 – 22/04/2018
Melilla – Midelt
Km 420
Carburante: 27 €
 Guesthouse: 25€

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TOUR MAROCCO I Tappa 5: Midelt – Sahara Desert

Con la colazione di Mustafà posso stare bene l’intera giornata, perché ci ha preparato di tutto, omelette, pancake, marmellata, te, vero succo d’arancia e altra roba naturalmente tutta roba genuina. Mi metto in modalità trekking e vado a visitare il Canyon. A pochi passi, c’è anche il piccolo villaggio Berrem. Quest’ultimo è proprio l’immagine della povertà, ma anche della dignità di questo popolo. Le donne con l’aiuto degli uomini lavano il bucato nel fiume, purtroppo vicino c’è anche un po’ di immondizia. Si sente l’odore del concime degli animali. Dietro il velo, si intravede il sorriso delle donne, nel vedere i propri figli ridere e giocare.
Sicuramente il soggiorno da Mustafa non lo dimenticherò mai. L’accoglienza e la simpatia di quest’uomo mi rimarrà nel cuore. Quando mi ha detto il prezzo da pagare €25, credo che sia stata l’unica volta in cui ho insistito per pagare di più, perché davvero meritevole. L’ho quasi pregato per accettare, €40. Mustafa mi confida che lui, tutto sommato, vive bene. Ha cibo, casa e una bella famiglia. Tuttavia è preoccupato per i suoi concittadini, soprattutto i vicini di casa, gente povera che riesce a sopravvivere con €1 al giorno. Mustafa si occupa di loro comprando delle medicine e spesso il cibo che turisti non mangiano oppure, tutte le rimanenze le dona ai suoi vicini di casa. Tra abbracci e strette di mano ci salutiamo e spero un giorno di rivederlo. Oggi è un giorno speciale, perché finalmente, dopo averlo tanto desiderato, raggiungeremo il deserto del Sahara. Il percorso è abbastanza semplice. Sono circa 260 km, prevalentemente asfalto. La N73 è un unico serpentone. Al centro ha delle vaste pianure di terra e sabbia, lunghi rettilinei ma all’improvviso trovi dei misti di curve mozzafiato. Attraverso diversi villaggi e non faccio altro che fermarmi per scattare delle foto. C’è caldo, ma nonostante tutto mi sento sereno. Si intravedono da lontano diverse piste #offroad. Sono tentato, ma ho dei tempi da rispettare e soprattutto ricordo sempre che sono da solo e devo stare molto attento. Nonostante ciò, alla prima occasione mi butto nello sterrato ed è proprio lì che conosci il cuore del Marocco. Le vie e i sentieri dei villaggi non sono asfaltati sostanzialmente e asfaltate le strade principali. Scopro che buona parte delle piste in fuoristrada sono parallele alle vie principali asfaltate. Pertanto, è molto semplice uscire dall’asfalto e ritornare dopo aver preso un po’ di polvere sulla strada che stavi percorrendo. C’è veramente l’imbarazzo della scelta, diversi tipi di terreno e perché no, anche qualche piccolo guado. Ne faccio uno. In realtà è un fiume che scorre sotto un ponte, quindi l’acqua non è tanto alta ma comunque è sempre un buon allenamento. Cerco di trovarne uno un po’ più impegnativo e nel corso della strada vedo un fiume sul mio lato destro. Trovo la strada per raggiungerlo, anche se difficoltosa in quanto piena di sassi, ma riesco ad arrivare sui margini del fiume. Da vicino mi rendo conto che è profondo e soprattutto la base e sassosa e ci rinuncio! Io e Zazza giriamo i tacchi e risaliamo verso l’asfalto. In un attimo di distrazione, con l’anteriore, prendo in pieno un enorme sasso. Non realizzo e cado. Ho la fortuna che il bauletto sinistro appoggia per prima a terra e mi salva la gamba leggermente incastrata sotto. Ho comunque preso una bella botta. Verifico che tutto sia a posto. Per alleggerire la moto, scarico le borse e con molta fatica, a causa del terreno, riesco a tirarla su. Zazzà sta benissimo! Purtroppo, il bauletto ha una bella ammaccatura! Basta distrazioni, devo raggiungere Merzouga! Ci impiego un bel po’ di tempo, ma non tanto per la strada, ma piuttosto per il passo lento. Ogni cosa che mi circonda attira la mia attenzione, da una semplice Palma ad un gregge di pecore ai cammelli. Sono a pochi chilometri dalle mie destinazioni e curiosamente o forse meglio voluto, il navigatore mi dice di Svoltare a sinistra e percorrere una pista in fuoristrada per raggiungere Merzouga. Con molta attenzione mi ci butto dentro. È abbastanza semplice! Solo terriccio e in alcuni punti battuto abbastanza duro. Ne approfitto a spingere un po’! Purtroppo, senza neanche accorgermi e avere i riflessi pronti, mi trovo davanti ad un mucchio di sabbia, perdo il controllo e per la seconda volta cadiamo nuovamente. Stavolta l’impatto è leggermente più morbido, ma comunque faccio un bel volo. Rimango per qualche secondo a terra e mi rendo conto di non essermi fatto nulla per fortuna, Sento il rumore della moto accesa e la ruota che gira! La spengo e rimango seduto per un paio di minuti cerco di riprendere fiato e tranquillizzarmi un po’. Cadere in moto non è per niente bello. È come se per un attimo i tuoi sogni e la tua passione si spegnessero! Quando ti rendi conto di stare bene e altrettanto lei, l’unico pensiero che ti martella è quello di tirarla su e riprendere di nuovo la tua strada. Vado a passo d’uomo. Ne approfitto con calma a fare dei video e delle foto. Ci impiego qualche minuto in più però mi godo questa pista. Una volta completata e raggiunto l’ingresso del villaggio lancio un grido sotto il casco come un segno di liberazione e dire c**** ce l’ho fatta! Mi fermo in un distributore di benzina per ricontrollare la moto. Tutto ok! Neanche Zazzà si è fatto nulla. Come sempre la gente del posto è cordiale, disponibilissima. Uno di loro mi accompagna in un campeggio. Il vecchietto con motorino mi fa strada. Prendo un’altra pista. Credetemi, non riuscivo a stargli dietro! Con quel c**** di motorino andava sopra la sabbia in un modo inverosimile. Premesso che il sottoscritto, è alle prime armi con il fuoristrada e sto imparando tutto durante i miei viaggi! Ma questo comunque non giustifica il fatto che non riuscivo a stargli dietro!😂😂
Parcheggio la moto, e chiedo subito alla reception se c’è un modo per raggiungere deserto. Ma è una stupida domanda, perché è uno delle principali attrazioni per i turisti e tutta la gente del posto fa questo! Il tipo mi consiglia di farmi la doccia, lasciare tutta la roba dentro il campeggio, compresa la moto e nel giro di 30 minuti un nuovo mezzo di trasporto mi viene a prendere. Ero tutto gasato. ero convinto che andassimo nel deserto con un fuoristrada 4 x 4! Esco dal campeggio e mi trovo davanti tre cammelli! Il beduino se così si dice… : italiano Benvenuto! Sali Sali! Non so come faccia, ma dice qualcosa nell’orecchio a cammello e lui magicamente si accovaccia per terra per farti salire. Ci raggiungono anche due francesi e con un passo molto lento raggiungiamo, attraverso le Dune, l’accampamento. Adesso mi viene difficile spiegare con parole la sensazione che ho provato e la bellezza di questo posto. Ma la cosa che più mi ha colpito era il rumore della sabbia. Facciamo circa 25 minuti di camminata. Ci sono donne altissime e sul cucuzzolo c’è la gente che fotografa e ammira il paesaggio. Arriviamo all’accampamento, sistemo la roba nella mia tenda e corro subito sopra una duna per ammirare il tramonto. Nonostante il vento e la sabbia negli occhi, non riesco a distogliere lo sguardo da questo meraviglioso paesaggio. La serata si conclude con una cena assaporando i prodotti tipici del posto, come la zuppa e del pollo preparato a vapore ricoperto di verdure. Nell’accampamento ci sono dei Francesi e una ragazza brasiliana che viaggia da sola ed io l’italiano vero! Credetemi, ovunque andiamo, la gente ci ama e tutti ci invidiano perché siamo il popolo più bello del mondo! I ragazzi marocchini, mentre cucinava, cantavano delle nostre canzoni popolari! Tipo L’italiano di Toto Cotugno! Toto qui è una leggenda! E i francesi muti! La serata si conclude quando la musica tipica dal vivo è cantata dagli stessi cuochi. La cosa divertente è che ognuno si dava la buonanotte con la propria lingua: buonanotte, bonne nuit, Buenas noches


Giorno 5 – 23/04/18
Midelt  – Sahara Desert
Km 263
Carburante : 28€
Tour nel Sahara, tenda e cena : 38 €

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TOUR MAROCCO I Tappa 6: Sahara Desert – Agoudal

Italiano! Italiano!! Basta dormire, andiamo.
Con gli occhi gonfi di sonno e senza neanche realizzare dove fossi, esco dalla tenda e trovo già i cammelli pronti con tutti gli ospiti sopra che mi aspettavano😂😂!
Avevo dormito così bene, nonostante il francese alle mie spalle russasse. Emetteva dei suoni come se facesse dei gargarismi.
La passeggiata di ritorno 🐫, è stata abbastanza piacevole. C’era un bel fresco e si sentivano soltanto i passi dei cammelli sulla sabbia.
Al campeggio mi aspettava Zazzà. Sono con un giorno in anticipo nella mia tabella di marcia e pertanto, decido di fermarmi e magari girovagare nella zona. Scarico le valigie e con moto leggera mi dirigo verso le Dune. Anche qui le piste non mancano, ce ne sono tante. Ne faccio un bel po’, ma mi tengo a distanza dalla sabbia. La brutta caduta di ieri mi limita un po’. Tra l’altro, non le ho mai provate e mi ricordo che sono qui da solo e che, in caso di difficoltà, non saprei proprio come fare. Avrei dovuto fare delle prove nelle spiagge vicino casa mia. Ci vuole tecnica e molta esercitazione. Poi c’è anche da dire, per chi non lo sapesse, che nel 2010 ho avuto un brutto incidente che ha causato la perdita della funzionalità della mia mano sinistra. Le 2 cadute di ieri sono state causate anche dalla mancanza di riflesso e di forza della mia mano. Conosco i miei limiti e li rispetto. Nonostante tutto, mi diverto a fare un po’ di fuoristrada. Durante il il mio girovagare incontro tre motociclisti italiani ed uno di questi lo conosco, Sandro Travaglini. Avevo letto di un suo post che eri in partenza per il Marocco due giorni fa, ma non avrei mai pensato che fosse già Merzouga. Sto matto scocciato si è fatto 3600 km in 52 ore per raggiungere i suoi amici e me lo ritrovo in mezzo al deserto! Avevo conosciuto Sandro durante il Silantreffen, quando mi offrì una marmellata di distruzione di massa al gusto di peperoncino! Ricordo benissimo.. quella volta mancava solo che andassi al pronto soccorso. Stavo bruciando vivo! Sandro i suoi amici sono diretti a Marrakech, dal sud del Marocco per poi risalire. Ci abbracciamo e chiacchieriamo come se fossimo amici da una vita. Purtroppo, siamo costretti a salutarci.
Mi ero girato tutta la zona, era mezzogiorno e non sapevo cosa fare. Basta riparto di nuovo! Niente sosta! ritorno al campeggio prendo la roba e mi dirigo verso Agoudal.
Percorro la strada che avevo fatto all’andata per poi imboccare la N12. Confesso che in questo pezzo avrei voluto essere qui con la mia Multistrada. Curvoni veloci, lunghi rettilinei e spesso dei misti veloci. Certo la Scrambler se l’è cavata bene, poverina, spesso al limitatore acceso. Anche in questa occasione le Pirelli Scorpion rally str non mi hanno deluso. Nonostante il carico, mai un incertezza, un grip strabiliante. Alternavo la mia strada tra asfalto e offroad. Raggiungo Alnif e svolto verso la R113. Hai la sensazione di stare nel Texas, ttraversi dei Canyon, un bellissimo posto. Ma in realtà non mi ero reso conto che ero entrato nelle gole di Todra. Solo dopo aver svoltato una curva mi ricordo che il posto lo avevo visto su internet. Sulla borsa serbatoio ho una tabella di viaggio dove ho riportato le tappe e i luoghi di interesse.. In realtà, non guardo quel foglio dalla partenza! Il posto è incantevole. Mi fermo più volte a fare delle foto, ma guardo sempre l’orologio, mi mancano ancora 100 km ed è abbastanza tardi. Vedo da lontano il tempo minaccioso. Sono convinto che sia una nuvola di passaggio e pertanto, non tiro fuori l’antipioggia. Sbagliato! Inizia a piovere! Nella speranza che finisca subito, mi rendo conto che sto salendo di quota e la pioggia inizia a trasformarsi in acqua neve fino a diventare neve fitta! La temperatura scende precipitosamente fino a 5 gradi o almeno è quello che leggo sul display. Sotto il giubbino indosso solo la t-shirt sento un freddo terribile ho le mani congelate, ma continua a salire. Arrivo in un certo punto in cui la montagna è coperta di neve. Mi mancano 15 km ma sembrano non finire mai. Se solo avessi indossato qualcosa di più pesante e dei guanti più adatti sicuramente non avrei sofferto così tanto. Raggiunto la cima. Nonostante il freddo e la neve mi fermo comunque a fare delle foto. Pian piano sto scendendo, vedo da lontano il villaggio e tiro un sospiro di sollievo. Arrivo al campeggio che avevo visto più volte su internet dalle foto di altri moto viaggiatori. Il ragazzo esce fuori ad accogliermi e si accorge che sono assiderato. Mi fai immediatamente entrare la moto e mi fa accomodare nel soggiorno vicino alla stufa. Mi prepara un tè, ed insiste per farmi riposare.
Confesso che non è stato facile! Il cattivo tempo e la neve, mi ha accolto di sorpresa. Agoudal è uno dei villaggi più in quota del Marocco ed io non mi ero documentato. Comunque non ha importanza. Abbiamo raggiunto la nostra meta. Adesso è arrivato il momento di fare una bella doccia e riposarsi un po’, naturalmente dopo aver cenato.


Giorno 6 – 24/04/18
Sahara Desert  – Agoudal
Km 285
 Carburante: 17 €
 Guesthouse: 32€ notte, colazione e cena

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TOUR MAROCCO I Tappa 7: Agoudal – Amerzgane

Comunque, ieri sera a cena, c’era una coppia di Francesi. La moglie mi invitava a sedermi con loro. Gli dico che non vorrei disturbare, magari vogliono fare una cena romantica. Lei insiste! Sposto le posate e l’ottimo antipasto sul loro tavolo. Al “bon Appétit”, i due iniziano a chiacchierare. Io cerco di comprendere il discorso, provo ad inserirmi, ma loro niente. Continuano a parlare e a farsi le fusa.. Ed io come un pirla e a disagio, col capo inclinato, mi dedico alla cena. Non mi hanno cacato di striscio! Sti francesi!! Con la scusa della stanchezza abbandono il tavolo e li saluto cordialmente.. Ma dentro di me c’erano un susseguirsi di va…….! 😂😂😂
Vorrei rimanere qui un giorno, per riposarmi e rincontrollare la moto.
Quindi, dopo aver fatto colazione, mi dedico alla pulizia della catena. Controllo serraggi e riparo la valigia laterale che a causa della seconda “botta”, il sistema di bloccaggio si era piegato. Nel frattempo, il signore francese che ieri non ho citato, è in partenza con la sua Africa twin, modello vecchio. Finisco di sistemare il tutto e faccio una passeggiata.. Una delle cose che amo di questo posto, sono i bambini che giocano per strada. Poi, quando vedono passare un motociclista, sono pazzi di gioia. Ti salutano e spesso allungano la mano perché vogliono battere il 5 al tuo transito o forse vogliono che ti fermi per dargli qualcosa . Il villaggio è in movimento, ci sono degli operai che lavorano per costruire una nuova casa, le donne con gli asini che vanno in campagna e c’è anche lo spacciatore di turno che vuole vendermi della marijuana! Dice che qui è buona!
Sono le 10 circa già mi manca la strada, mi chiedo a parte il dolore alla coscia tutto sommato sto bene. Che faccio l’intera giornata qui? Zazzà profuma di Vd40 ed è li che scalpita. Tra altro, sono indeciso se fare la R704, una pista che dopo circa 45 km continua con l’asfalto. È un percorso impegnativo e sinceramente dopo il cattivo tempo di ieri ho timore di trovare solo fango. Però era in programma! Se cambio strada sballo tutto l’itinerario. Mi convinco! Se dovessi avere difficoltà torno indietro e troverò una soluzione alternativa. Carico nuovamente la moto, saluto Ibrahim e parto. La giornata è perfetta,ci sono circa 8° ma c’è il sole. Stavolta indosso l’abbigliamento termico. La strada è asciutta. È un battuto di terra a tratti sassoso. Se dovesse essere tutta così sarebbe perfetta! Dopo qualche km, si presenta il primo ostacolo.. Un piccolo torrente attraversa la pista. Scendo per verificare il fondo del fiume. Sembra percorribile e l’acqua non è per niente alta. Il problema è che per me è il primo, anche se pur piccolo, guado. Posiziono la camera col treppiedi e riprendo la scena. Se dovessi fare un bel bagno vorrei che sia almeno documentato. Ingrano la prima e supero le mie paure. È stato abbastanza facile e soprattutto il vapore che emette il motore a contatto con l’acqua è piacevole.😀😀
Successivamente ne trovo un altro. Questo più piccolo del primo, tant’è vero che non mi sono neanche fermato per verificare il fondo.. Ci sto prendendo gusto! Al terzo però, ci ho riflettuto abbastanza. L’acqua non era alta, ma la corrente era importante. Cerco di rimuovere dei sassi dal fondo, perché potrebbero compromettere l’attraversata. A parte il rumore della moto, c’era un silenzio impressionante. Ma ad un tratto sento gridare, qualcuno mi stava chiamando. Mi guardo intorno e non riesco a vedere nessuno. La voce si sentiva sempre più forte. Alzo lo sguardo verso la montagna e vedo un ragazzino che scendeva giù come uno stambecco! Si dirigeva verso di me. Tutto entusiasta comincia a chiacchierare, parlava inglese, francese e persino spagnolo. Molto trascurato, sporco, un cattivo odore ma con un sorriso che ti distraeva dal suo aspetto. Era sceso per aiutarmi ad attraversare il guado, toglie i sassi e mi indica la traccia da percorrere. Mi da sicurezza! Riesco a superare anche questo. Entrambi festeggiamo con abbracci e stretta di mano. Mi racconta che vive solo nella montagna. Si capisce che è un duro, affronta tutto da solo. Apro il bauletto e prendo la roba che mi è rimasta: una scatola di tonno, delle patatine, delle merendine e succhi di frutta. Gli do anche 40 Dirham. Lui è al settimo cielo. Io invece sono un po’ triste al pensiero che un ragazzino viva in una grotta, nella montagna. Mi fa star male. Nei km successivi, nonostante la concentrazione sulla guida, non faccio altro che pensare a lui. Dopo un tratto in pianura, inizia il passo verso la montagna. Incontro molti punti fangosi dovuti allo scioglimento del ghiaccio. A passo d’uomo riesco a superarli. Mi fermo spesso per ammirare il paesaggio e riposare un po’. Non ho fretta! Posso percorrere la strada con molta calma e attenzione. In alcuni punti, sul lato sinistro, c’è il vuoto. Cerco di mantenermi il più a destra possibile perché ho il timore che in caso di caduta possa cadere giù per la montagna. Mi sto veramente divertendo, ma nello stesso tempo ho una paura pazzesca. Dopo circa 50 km raggiungo l’asfalto. La strada adesso concede una guida sportiva. Attraverso dei piccoli villaggi fino a raggiungere le famose Gole del Dades. Avevo visto questa strada su molte foto su internet e sono impaziente di percorrerla anche io. Adesso posso dire che la R704 è una delle strade più belle che abbia mai esplorato. Vorrei descrivervi ogni singolo km. Fortunatamente ho tenuto acceso la GoPro per tutto il tragitto. Pubblicherò un video appena rientrerò a casa. Purtroppo, lascio la R 704 e imbocco la N10 in direzione Ouarzazate dove vorrei fermarmi a dormire. Arrivo in città e mi rendo conto che stiamo salendo a nord in quanto la città è molto moderno. Le case tipiche marocchine ce n’è qualcuna non è come i villaggi incontrati fino adesso. Non voglio perdere quel sapore, quindi decido di proseguire e trovare un posto dove dormire. C’è un forte vento che rende ancora più difficoltosa la strada. Trovo un piccolo albergo a 30 km più avanti. Sembra desolato, non c’è nessun ospite. Parcheggio la moto all’interno dell’albergo, prendo lo stretto indispensabile per fare una doccia, ma all’apertura del bauletto sembra che ci sia un cadavere.. la roba sporca da giorni necessità di un lavaggio immediato. Uso all’interno dei bauletti una ulteriore borsa waterproof, dove posiziono gli indumenti puliti, mentre quelli sporchi li metto all’esterno, proprio per non contaminarli. Il posto è carino, la camera è abbastanza pulita, la moto è al sicuro e mi metto a dormire.


Giorno 7 – 25/04/18
Agoudal  – Amerzgane
Km 277
Carburante: 17€
Guesthouse: 30 € (camera, cena e colazione)

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