TOUR MAROCCO I Tappa 5: Midelt – Sahara Desert

Con la colazione di Mustafà posso stare bene l’intera giornata, perché ci ha preparato di tutto, omelette, pancake, marmellata, te, vero succo d’arancia e altra roba naturalmente tutta roba genuina. Mi metto in modalità trekking e vado a visitare il Canyon. A pochi passi, c’è anche il piccolo villaggio Berrem. Quest’ultimo è proprio l’immagine della povertà, ma anche della dignità di questo popolo. Le donne con l’aiuto degli uomini lavano il bucato nel fiume, purtroppo vicino c’è anche un po’ di immondizia. Si sente l’odore del concime degli animali. Dietro il velo, si intravede il sorriso delle donne, nel vedere i propri figli ridere e giocare.
Sicuramente il soggiorno da Mustafa non lo dimenticherò mai. L’accoglienza e la simpatia di quest’uomo mi rimarrà nel cuore. Quando mi ha detto il prezzo da pagare €25, credo che sia stata l’unica volta in cui ho insistito per pagare di più, perché davvero meritevole. L’ho quasi pregato per accettare, €40. Mustafa mi confida che lui, tutto sommato, vive bene. Ha cibo, casa e una bella famiglia. Tuttavia è preoccupato per i suoi concittadini, soprattutto i vicini di casa, gente povera che riesce a sopravvivere con €1 al giorno. Mustafa si occupa di loro comprando delle medicine e spesso il cibo che turisti non mangiano oppure, tutte le rimanenze le dona ai suoi vicini di casa. Tra abbracci e strette di mano ci salutiamo e spero un giorno di rivederlo. Oggi è un giorno speciale, perché finalmente, dopo averlo tanto desiderato, raggiungeremo il deserto del Sahara. Il percorso è abbastanza semplice. Sono circa 260 km, prevalentemente asfalto. La N73 è un unico serpentone. Al centro ha delle vaste pianure di terra e sabbia, lunghi rettilinei ma all’improvviso trovi dei misti di curve mozzafiato. Attraverso diversi villaggi e non faccio altro che fermarmi per scattare delle foto. C’è caldo, ma nonostante tutto mi sento sereno. Si intravedono da lontano diverse piste #offroad. Sono tentato, ma ho dei tempi da rispettare e soprattutto ricordo sempre che sono da solo e devo stare molto attento. Nonostante ciò, alla prima occasione mi butto nello sterrato ed è proprio lì che conosci il cuore del Marocco. Le vie e i sentieri dei villaggi non sono asfaltati sostanzialmente e asfaltate le strade principali. Scopro che buona parte delle piste in fuoristrada sono parallele alle vie principali asfaltate. Pertanto, è molto semplice uscire dall’asfalto e ritornare dopo aver preso un po’ di polvere sulla strada che stavi percorrendo. C’è veramente l’imbarazzo della scelta, diversi tipi di terreno e perché no, anche qualche piccolo guado. Ne faccio uno. In realtà è un fiume che scorre sotto un ponte, quindi l’acqua non è tanto alta ma comunque è sempre un buon allenamento. Cerco di trovarne uno un po’ più impegnativo e nel corso della strada vedo un fiume sul mio lato destro. Trovo la strada per raggiungerlo, anche se difficoltosa in quanto piena di sassi, ma riesco ad arrivare sui margini del fiume. Da vicino mi rendo conto che è profondo e soprattutto la base e sassosa e ci rinuncio! Io e Zazza giriamo i tacchi e risaliamo verso l’asfalto. In un attimo di distrazione, con l’anteriore, prendo in pieno un enorme sasso. Non realizzo e cado. Ho la fortuna che il bauletto sinistro appoggia per prima a terra e mi salva la gamba leggermente incastrata sotto. Ho comunque preso una bella botta. Verifico che tutto sia a posto. Per alleggerire la moto, scarico le borse e con molta fatica, a causa del terreno, riesco a tirarla su. Zazzà sta benissimo! Purtroppo, il bauletto ha una bella ammaccatura! Basta distrazioni, devo raggiungere Merzouga! Ci impiego un bel po’ di tempo, ma non tanto per la strada, ma piuttosto per il passo lento. Ogni cosa che mi circonda attira la mia attenzione, da una semplice Palma ad un gregge di pecore ai cammelli. Sono a pochi chilometri dalle mie destinazioni e curiosamente o forse meglio voluto, il navigatore mi dice di Svoltare a sinistra e percorrere una pista in fuoristrada per raggiungere Merzouga. Con molta attenzione mi ci butto dentro. È abbastanza semplice! Solo terriccio e in alcuni punti battuto abbastanza duro. Ne approfitto a spingere un po’! Purtroppo, senza neanche accorgermi e avere i riflessi pronti, mi trovo davanti ad un mucchio di sabbia, perdo il controllo e per la seconda volta cadiamo nuovamente. Stavolta l’impatto è leggermente più morbido, ma comunque faccio un bel volo. Rimango per qualche secondo a terra e mi rendo conto di non essermi fatto nulla per fortuna, Sento il rumore della moto accesa e la ruota che gira! La spengo e rimango seduto per un paio di minuti cerco di riprendere fiato e tranquillizzarmi un po’. Cadere in moto non è per niente bello. È come se per un attimo i tuoi sogni e la tua passione si spegnessero! Quando ti rendi conto di stare bene e altrettanto lei, l’unico pensiero che ti martella è quello di tirarla su e riprendere di nuovo la tua strada. Vado a passo d’uomo. Ne approfitto con calma a fare dei video e delle foto. Ci impiego qualche minuto in più però mi godo questa pista. Una volta completata e raggiunto l’ingresso del villaggio lancio un grido sotto il casco come un segno di liberazione e dire c**** ce l’ho fatta! Mi fermo in un distributore di benzina per ricontrollare la moto. Tutto ok! Neanche Zazzà si è fatto nulla. Come sempre la gente del posto è cordiale, disponibilissima. Uno di loro mi accompagna in un campeggio. Il vecchietto con motorino mi fa strada. Prendo un’altra pista. Credetemi, non riuscivo a stargli dietro! Con quel c**** di motorino andava sopra la sabbia in un modo inverosimile. Premesso che il sottoscritto, è alle prime armi con il fuoristrada e sto imparando tutto durante i miei viaggi! Ma questo comunque non giustifica il fatto che non riuscivo a stargli dietro!😂😂
Parcheggio la moto, e chiedo subito alla reception se c’è un modo per raggiungere deserto. Ma è una stupida domanda, perché è uno delle principali attrazioni per i turisti e tutta la gente del posto fa questo! Il tipo mi consiglia di farmi la doccia, lasciare tutta la roba dentro il campeggio, compresa la moto e nel giro di 30 minuti un nuovo mezzo di trasporto mi viene a prendere. Ero tutto gasato. ero convinto che andassimo nel deserto con un fuoristrada 4 x 4! Esco dal campeggio e mi trovo davanti tre cammelli! Il beduino se così si dice… : italiano Benvenuto! Sali Sali! Non so come faccia, ma dice qualcosa nell’orecchio a cammello e lui magicamente si accovaccia per terra per farti salire. Ci raggiungono anche due francesi e con un passo molto lento raggiungiamo, attraverso le Dune, l’accampamento. Adesso mi viene difficile spiegare con parole la sensazione che ho provato e la bellezza di questo posto. Ma la cosa che più mi ha colpito era il rumore della sabbia. Facciamo circa 25 minuti di camminata. Ci sono donne altissime e sul cucuzzolo c’è la gente che fotografa e ammira il paesaggio. Arriviamo all’accampamento, sistemo la roba nella mia tenda e corro subito sopra una duna per ammirare il tramonto. Nonostante il vento e la sabbia negli occhi, non riesco a distogliere lo sguardo da questo meraviglioso paesaggio. La serata si conclude con una cena assaporando i prodotti tipici del posto, come la zuppa e del pollo preparato a vapore ricoperto di verdure. Nell’accampamento ci sono dei Francesi e una ragazza brasiliana che viaggia da sola ed io l’italiano vero! Credetemi, ovunque andiamo, la gente ci ama e tutti ci invidiano perché siamo il popolo più bello del mondo! I ragazzi marocchini, mentre cucinava, cantavano delle nostre canzoni popolari! Tipo L’italiano di Toto Cotugno! Toto qui è una leggenda! E i francesi muti! La serata si conclude quando la musica tipica dal vivo è cantata dagli stessi cuochi. La cosa divertente è che ognuno si dava la buonanotte con la propria lingua: buonanotte, bonne nuit, Buenas noches


Giorno 5 – 23/04/18
Midelt  – Sahara Desert
Km 263
Carburante : 28€
Tour nel Sahara, tenda e cena : 38 €

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