TOUR MAROCCO I Tappa 12: Meknes – Chefchaouene

Oggi la cosa positiva è che posso trascorrere mezza giornata a Fes per visitare la città. Sono ad un’ora di marcia. Parto di mattina presto! Faccio tante soste, raggiungo la città paghi subito, parcheggio 20 dirham e mi dirigo in centro. Anche qui, nelle vie del centro storico è pieno di negozi. Sto cercando la famosa conceria dove si effettua il trattamento delle pelli e la colorazione. Mi fermo in mezzo alla via per cercare su internet un modo per raggiungerla. Un ragazzo mi sta di fianco e guarda l’immagine sullo schermo. Parla italiano! Dice che anche suo fratello vive a Bergamo Alta. Vuole accompagnarmi in una terrazza per fare le foto e video. Già capisco che vuole sfilarmi qualche soldo. Mi accompagna in un negozio di pelli enorme, mi presenta ad uno dei commessi e quest’ultimo mi fa salire sul terrazzo. Dall’alto vedo la conceria e gli operai al lavoro. Mi spiega il processo e i prodotti naturali utilizzati per la colorazione al trattamento. Tutta questa bontà e disponibilità mi puzza un po’ e infatti, dopo un po’, mi porta al negozio per cercarmi di vendere qualcosa. Insiste così tanto che alla fine sono costretto a comprare una cintura a €25. Il mio accompagnatore mi aspetta fuori. Mi porta in un altro posto dove vendono tessuti, come sciarpe, lenzuola e coperte. Anche questo commerciante mi fa vedere la tecnica per realizzare i tessuti. Sono macchinari di legno azionato da due pedali e dal ragazzo che fa la dimostrazione. Insiste a vendermi anche lui qualcosa. Ormai ne ho le palle piene. Questa cosa mi sta urtano un po’. Il mio accompagnatore, subito dopo fuori al negozio, ricerca dei soldi per avermi fatto da guida. Mi chiede €10 gliene do soltanto 2. È un po’ scazzato. Gli dico che doveva avvisarmi prima che voleva essere pagato. Gli ultimi quattro giorni trascorsi al nord del Marocco sono state veramente pesanti da questo punto di vista. In qualsiasi modo cercano di spillarti dei soldi e venderti qualcosa. Sono stufo! Adesso non guardo più in faccia a nessuno. Non ho neanche voglia di pranzare. Decido di prendere la moto e di andare via.
Sono diretto a Chefchaouene, il paese con il centro storico Celeste..Ho visto tante foto di questo villaggio. Sono curioso di vederlo dal vivo. Ho prenotato anche un albergo così da potermi fermare in serata. Raggiungere questo villaggio è abbastanza semplice. Da Fes si prendere la N8 o la N13. sono le strade nazionali, quindi abbastanza scorrevoli, con i vari servizi, ma poiché a me piace complicarmi la vita, durante la pianificazione del viaggio a casa, decido di tagliare in mezzo, perché volevo visitare un lago che si trovava nella parte centrale. Non lo avessi mai fatto! Percorso, strade di campagna deserte con il rischio di rimanere senza benzina. Fortunatamente avevo comunque qualche litro nella tanica. L’asfalto è completamente dissestato per tutto il tragitto. Faccio dei sali scendi dalle montagne. Terribile! Riesco a prendere un po’ di fiato solo quando raggiungo il lago per riposarmi un po’ e per fare delle foto. Tutti i villaggi attraversati presentano tanta forma di povertà, qui non passa nessun turista Pertanto, il mio passaggio era qualcosa di eccezionale. Non hanno neanche la cultura come nelle altre zone di gestire un forestiero. Entro in un villaggio dove la strada principale era completamente distrutta. La stavano rifacendo. All’improvviso il navigatore mi indica di girare a sinistra, ma paradossalmente non c’è la strada, come se la cartina non fosse aggiornata, ma tra l’altro questo villaggio non risultava neanche. Mi fermo per cercare di trovare la via giusta e in pochi secondi mi trovo circondato da ragazzini e ragazzi che cercavano di spiegarmi la strada. Per un attimo panico. Mi dicono di svoltare a sinistra, poco più avanti della mia posizione. Seguo la strada e mi trovo in un punto dove la strada finisce e il navigatore mi diceva di andare avanti. Chiedo ad un pastore vicino. Paradossalmente parla l’inglese e mi fa capire che a causa di una frana la viabilità è stata cambiata in pochi mesi e mi spiega la strada per raggiungere la nazionale N2. Ritorno indietro, cerco disperatamente di uscire da quella situazione. Solo dopo 22 km tutto sembra ritornare alla normalità, ma sono comunque fuori dalla strada principale. In tutto il percorso ho avuto paura di forare tra cantieri e strade dissestate bastava un attimo trovare il chiodo dalla fortuna. Finalmente raggiungo la n 2 mi fermo in autogrill per calmarmi un po’. Chefchaouene è a 10 km dalla mia posizione. Non vedo l’ora di raggiungere l’albergo per riposare e fare una doccia. Come se non bastasse, raggiunta la città entro nel centro storico, poiché l’hotel è vicino. Un ragazzo mi si affianca chiedendomi la mia destinazione e gli faccio vedere il nome dell’hotel, così mi accompagna. L’ Hotel si trova in piazza, c’è il mercato. Il tipo mi fa entrare in mezzo alla gente, raggiungo l’hotel dopo 300 m. Su Booking sembrava carino e caratteristico, ma fa letteralmente schifo già dall’esterno. Chiamo il proprietario e probabilmente sono l’unico ospite in tutta la stagione, lo capisco dal suo entusiasmo. Gli chiedo cortesemente di poter vedere la camera e lui molto fiero mi accompagna anche vedere l’Interno. Il posto è pessimo. C’è un solo bagno per tutto l’albergo utilizzato anche dai clienti del bar. Sono così stanco che se ho dormito in mezzo alla giungla posso stare anche una notte qui decido di fermarmi. Tolgo tutte le borse dalla moto, do 20 dirham al ragazzo che dovrebbe gestire il parcheggio e faccio subito una passeggiata in centro. Al mio ritorno Il mercato è in fase di smantellamento. Nel vicolo dove ho parcheggiato la moto, sotto la finestra della mia camera, cala il buio. Noto un via vai di gente e scopro dei movimenti che i cosiddetti Guardian sono in realtà degli spacciatori. Mi trovo praticamente in una zona di guerra. Sono sicuro che questa notte ci sarà un blitz della polizia. Scendo per strada e chiamo lo spacciatore e gli faccio capire di controllare la moto. Lui mi dice di stare sereno perché la moto è sicura e non la tocca nessuno. Questa volta non mi fido. Credo che trascorrerò la notte affacciato alla finestra. Ma un messaggio privato di un ragazzo, mi da una speranza. Lui è stato qui 3 giorni fa. Mi dice di aver parcheggiato la moto davanti a un albergo, è al sicuro ed è custodito. La sua affermazione mi convince : non ti cagare in mano sposta solo la moto! Raggiungo il posto, ci sono altre moto parcheggiate a pochi metri dall’ingresso dell’albergo, pago 20 dirham al tipo che nel frattempo vuole vendermi “cioccolato” e ritorno nella bettola. Adesso sono in camera, ho tirato fuori il sacco lenzuolo mi ci ficco dentro e buonanotte!


Giorno 12 – 30/04/18
Meknes  – Chefchaouene
Km 280
Carburante : 13 €
 Hotel bettola : 7 €

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