Categoria: TOUR ITALIA | 2016

TOUR ITALIA 2016 I GIORNO 7: LAGO DI COMO – MONCALIERI

Stamattina svegliarsi è stato difficile! Al campeggio si stava veramente bene. Già dalle prime ore del mattino gli uccelli di varie specie cinguettavano tutti in modo diverso. comunque già alle 7:30 ero operativo! moto carica e via per un altro giorno di tornanti e curve.
In programma oggi il ‪#‎passodellospluga‬ e il Colle del Nivolet nel Parco Nazionale Gran Paradiso, in Piamonte.Faccio rifornimento di benzina e caffè ed inizio a salire per lo Spluga, la giornata è perfetta c’è un sole da Salento. La salita sul monte è eccezionale, molte curve scavate nelle rocce, gallerie e cascate. Raggiungo la vetta in un batti baleno. Non c’è traffico e purtroppo nessun motociclista! Sarà l’ora! In cima una piccola diga e degli alberghi in fase di apertura.Giusto il tempo di prendere un caffè e continuo il passo che mi porterà in Svizzera. Durante la discesa vedo da lontano degli esseri “non identificati” che attraversavano la strada. Aumento il passo per capire meglio,ma al mio avvicinamento sparivano. Decido di fermarmi spegnere la moto e attendere in silenzio. Eccole che rispuntano dalle loro tane, erano delle marmotte! Cerco di avvicinarmi senza far rumore, e riesco a scattare qualche foto. Trascorro con loro qualche minuto giusto per lo scatto perfetto. Ma non ne vogliono sapere… Rintanano nuovamente! Forse è il caso di continuare la mia marcia. La distanza dalla mia posizione al Colle del Nivolet sono circa 420 km tempo, stimato 7 ore circa. Dato corretto, visto che dovevo attraversare il Lago Maggiore, lago D’Orta e parchi naturali adiacenti. Avrei impiegato meno se avessi preso l’autostrada, ma non era il caso. Mi metto in modalità “uscita domenicale” e tra paesini qualche bosco e autovelox, raggiungo nel primo pomeriggio il Gran Paradiso. Prima di imbucarmi nella valle, chiamo degli amici amici di Moncalieri, li informo che sono in zona, mi comunicano che questa sera a cena si mangerá pesce al forno e spaghetti ai frutti di mare. Confermo la mia presenza e di conseguenza anche il letto per questa notte. Programmato la serata era ora di salire sul Nivolet per raggiungere la vett,a basta prendere la SP460 direzione Ceresole Reale e non mollarla più; anche perché bisogna riprenderla per tornare indietro.Durante il tragitto chiedo alla gente del posto se l’accesso fino al rifugio in cima è aperto. mi confermano che la strada è chiusa fino alla prima diga.Scende un pò di sconforto ma decido di salire.
Sulle montagne ancora il ghiaccio sulle pareti, capisco subito che il posto è bellissimo dai tornanti che si vedono da giù fino a quasi la cima. Raggiungo la prima diga e parcheggio. Scatto delle foto, ma la tentazione è tanta per salire ancora in alto. Sarebbe un peccato, sono arrivato fino a qui e non arrivare ai 2620 m. Rischio! supero le transenne e inizio a “torneggiare” tra la strada stretta e come guard rail il ghiaccio. Vedo giù un motociclista che si blocca alle transenne gli faccio il gesto di salire. Continuo la salita con molta prudenza l’asfalto è asciutto c’è il sole, in alcuni punti delle piccole frane e pezzi enormi di ghiaccio caduti dalle pareti. Arrivo nel punto più alto. una centinai di metri più avanti un escavatore parcheggiato in mezzo la strada per evitare il passaggio dai fuori legge come me. In quel punto la strada inizia a scendere fino al rifugio, chiuso.
Mi fermo sulla piazzola e mi godo lo spettacolo, sono felice! E anche il motociclista che si era convito è arrivato fino a qui, il sorriso sulla sua faccia diceva tutto. Trascorriamo dei minuti insieme con scambi di foto e il racconto del ‪#‎multipasso‬. Sono le 16:30, dai 2620 m a Moncalieri ci vogliamo 3 ore e mezza. È il caso di riprendere la marcia. gli spaghetti mi aspettano!
Rifaccio tutta la sp460 a ritroso fino a raggiungere la tangenziale di Torino nell’ora di punta! Ho detto tutto! Dalla pace della natura al traffico e code infernali! Mi metto sulla corsia di emergenza e a passo lento vado avanti. Fino quando noto un motociclista fermo. Gli chiedo se ha bisogno, mi spiega che la sua Monster del 1997 ha dei problemi sul freno davanti: la pinza fuma! Ho ritirato la moto adesso dal meccanico!
Prendo gli attrezzi e svito il perno del registro pompa della leva. Sistemato! Mi ringrazia e ci salutiamo. Finalmente arrivo a Moncalieri! Per il resto gli spaghetti e il rombo al forno hanno chiuso una giornata faticosa e intesa. Da domani in picchiata verso la Puglia.. Coast to coast verso le cinque terre.


GIORNO 7 LAGO DI COMO – MONCALIERI

Km 563
Carburante: 34 €
Alloggio: stasera ospite

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TOUR ITALIA 2016 I GIORNO 8: MONCALIERI – TELLARO

Quando indosso il casco, entro in uno stato di totale estasi. Lascio lontano tutto il malessere, i problemi quotidiani e quelli che ti mandando il cervello in fumo. dimentico ogni cosa! Dimentico anche il portatile a casa dei miei amici, me ne accorgo soltanto dopo essermi allontanato di circa 170 km. Tornare indietro non ci penso neanche. chiamo e organizziamo una spedizione sicuramente mi costa di meno!
Oltre ai passi di montagna il ‪#‎multipasso‬ prevede anche le strade più belle d’Italia, pertanto ho aggiunto il Parco Naturale delle Cinque Terre. Ci dirigiamo lì. intorno le 11 sono alle porte di Rapallo, prima di andare alle Cinque Terre decido di fare un salto Portofino e dopo e imbocco la SS1 Aurelia direzione sud. dal numero assegnato a questa statale si presume che sia la prima o almeno credo, infatti l’Aurelia se non erro arriva fino a Roma. Tra curve e boschetti nell’entroterra del parco cinque terre arrivo a Lepanto, località sul mare. da lì trovo le indicazioni per le città delle cinque terre: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Dalla strada principale per raggiungere ogni paese bisogna scendere. Provo a raggiungere Monterosso, arrivo alle porte del paese. Non trovo un parcheggio sicuro per Lara e inoltre noto delle multe sulle moto dei turisti. Lascio comunque Lara un attimo per allontanarmi per comprarmi un panino per pranzo e decido di risalire; farò qualche foto dalla strada. Provo a Vernazza, la strada principale è interrotta faccio un giro assurdo, la strada è in condizioni pessime, una volta arrivato stessa condizione precedente. Beh! Vuol dire che visitero i paesi dal passo di montagna! Riomaggiore però volevo visitarla. mi gioco il jolly e scendo all’ingresso del paese: una sbarra comandata solo dai residenti. Cerco un posto per parcheggiare, stavolta lo trovo ma la moto non è ha vista e il borsone con tenda e attrezzatura sta legato con le cinghie elastiche un attimo e via. Non è che non fido, ma non fidarsi è meglio. Non riesco a lasciare la moto in custodita, è più forte di me. Ci rinuncio! Riprendo la strada direzione La Spezia. Sono le 18 e ancora non ho trovato un posto dove dormire. Continuo per la SS1, fino ad ora non mi ha deluso, offrirà un posto dove dormire. Cerco comunque su internet. il primo campeggio che trovo dista a 18 km. chiamo, c’è posto e si trova vicino al mare. Alla reception faccio il check in e pagato subito per non avere vincoli domani mattina presto. Personale della struttura mi fa vedere le piazzole, ne scelgo una in terrazza vista mare e isolotti di fronte La Spezia. Lara è parcheggiata vicino in posto tranquillo. sistemo tutto. affianco a me una coppia di Olandesi e un gruppo di ragazze. Iniziamo ad attaccare bottone con gli olandesi. Mi chiedono il giro che ho fatto e da dove vengo. nel frattempo il marito cucina, dall’odore non sembra troppo invitante. Loro sono andati a Cortina, Venezia, Bologna e per ultimo qui. Sono pazzi per la nostra Italia! Gli mostro dal cellulare Monopoli e lui lo salva nei preferiti. A questo punto gli faccio un tour turistico della mia zona e dopo del Salento. Gli faccio capire che vorrei visitare l’Olanda… Lui si mette alla ricerca per farmi vedere i posti, zona di mare. Ma niente non mi convince, non sei competitivo. Gli faccio capire che vorrei vedere delle belle strade. a questo punto inizia a Mostrami roba interessante, segno appunti non si sa mai. Iniziano a cenare. mi chiudo nella mia tenda per mandare giù qualcosa anche io.
La stanchezza si fa sentire sto per crollare. Ma l’olandese spunta e vuole offrirmi un caffè, accetto. Era un latte macchiato in polvere! Non posso tirarmi indietro! Non era male sembrava quello della macchinetta dell’ufficio. Ringrazio e ci auguriamo la buonanotte. Domani siamo in picchiata verso casa però vorrei tagliare per la Toscana tipo passare per Montepulciano. Vedremo quale consiglio darà la notte. Buona notte.


GIORNO 8 MONCALIERI – TELLARO

Km 420
Carburante: 42 €
Campeggio: 21€

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TOUR ITALIA 2016 I GIORNO 9: TELLARO – MONOPOLI

Stanotte le ragazze vicini di tenda, hanno fatto le ore piccole e sghignazzavano dentro la tenda. A quel punto gli faccio capire che io e i campeggiatori affianco volevamo riposare, gli dico : BUONANOTTE, educato ma leggermente aggressivo. Ricambiano e con molta educazione parlano a bassa voce.
Sveglia di prima mattina e smonto il bivacco. anche l’olandese vicino inizia a smontare tutto, anche lui di rientro a casa dopo aver visitato altre nostre città del nord. Il problema però, nonostante le 7.30 fossi già operativo, il cancello del campeggio era chiuso. I campeggiatori mi riferiscono che il custode arriverà per le 8, pertanto sono costretto ad aspettarlo. Oggi, purtroppo è l’ultimo giorno, in quanto impegni di lavoro mi costringono a rientrare un giorno in anticipo. Decido, cmq, di fare un altro passo, no di montagna, ma di colline, la c.d. ‪#‎leviedelvino‬. Viene dato a volte questo nome, in quanto è la strada che unisce i paesi che portano il nome dei migliori vini toscani. Punto di partenza può essere facoltativo. Io decido di partire da Siena e di conseguenza mi dirigo lí. Per ridurre i tempi del viaggio, decido di prendere l’autostrada. Lo start è la famosa piazza del campo, scenario del palio di Siena, la famosa corsa dei cavalli. Credo che ogni cavallo corrisponda ad una contrada, infatti girando le vie, noto le bandiere di diverso colore e simboli. Penso che siano le bandiere delle contrade. Anche io sostanzialmente ho dei cavalli e fanno parte di una contrada: “il box della tribù dei 27 gradi” ed è il momento di farli correre. Imbocco la SR2 direzione Buonconvento. La particolarità di queste strade, oltre le curve e boschetti sono i vigneti e colline dove spesso in cima sono situati dei bellissimi casolari. Prima tappa è Moltacino. Riesco a raggiungere quasi il centro dove è ZTL. Faccio qualche foto e riprendo il cammino verso il sud, stavolta verso Pienza, poi Chianciano Terme fino a città della Pieve. Questo tratto di strada è sempre piacevole, ideale per le uscite domenicali. Certo, che rispetto ai passo fatti in questi giorni, non mi entusiasma tanto. Sicuramente se avessi fatto questo itinerario prima, lo avrei apprezzato di più. Sono quasi le 13. Decido di prendere l’autostrada, direzione casa. Qualcosa interrompe la mia tranquillità. Durante la guida ho la percezione che Lara volesse spegnersi, succede solo un paio di volte. capisco che la colpa è della “maledetta elettronica”. Mi fermo e cerco di capire facendo dei test. Verifico che la moto a folle parte regolarmente, ma quando innesto la prima si spegne. Sono sicuro che la colpa sia del sensore – cavalletto, presumo sia inzuppato d’acqua. Gli dò una pulita, dall’esterno spruzzo del wd40, sembra tutto OK! Continuo il viaggio verso sud , tengo sott’occhio il contachilometri perché Lara sta per festeggiare i suoi 50000 km e voglio immortalare questo numero con una foto. Giunto il momento, ci fermiamo in un’area di parcheggio e brindiamo con una Red Bull. Siamo quasi a Bari e di botto la festeggiata si spegne! Di solito quando uno rimane a piedi è incazzato come una bestia. Io ridevo! Pensavo… non è di certo un pulsantino a fermare il nostro viaggio! Chiamo Luciano, meccanico, nonché fisioterapista di Lara, mi conferma che è il sensore , basterebbe eliminarlo e chiudere il circuito. In sostanza il sensore cavalletto è un interruttore normalmente chiuso a cavalletto a riposo. Quando invece in cavalletto è aperto il circuito si apre e di conseguenza quando si innesta la prima la moto si spegne per motivi di sicurezza. Per risolvere il problema elimino il sensore tagliando il cavo e lo metto il corto cosicché rimane sempre chiuso. Si parte! E finalmente arrivo alla base. Scarico saluti e abbracci con Lara e gli prometto che a presto la pulirò per bene.


GIORNO 9 TELLARO – MONOPOLI

Carburante: 70 €
Autostrada: 33,30 €
Alloggio: a casa (domani si lavora)

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